Educazione sentimentale. Passione e misura come antidoto alla violenza sulle donne

Educazione sentimentale. Passione e misura come antidoto alla violenza sulle donne

Oggi ricorre la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Numerosi articoli e post sui social raccontano di un maschile violento, pericoloso e temuto. Molti di questi sembrano celare un atto d’accusa indiscutibile che rischia di generare un recondito pensiero: il maschio è cattivo.

Il pericolo che si corre è quello di generare una dicotomia tra buoni e cattivi, tra femmine e maschi.
Sembra di vedere bambini che giocano a “maschi contro femmine”, senza però quella fanciullezza istintuale che rende l’alterità normale e naturale, così come è.

È un dato di fatto che gli uomini vivano un momento delicato, di fragilità e di smarrimento. Ciò induce i più instabili a commettere atti deprecabili, ignobili e violenti verso le donne.
Azioni penose che non hanno giustificazioni, ma portano a comprendere che qualcosa di grave accade nell’interiorità dell’uomo contemporaneo. Sono i sintomi di una mancanza di centratura e conseguente incomprensione di sé e dell’altro. Problemi radicati così nel profondo che rendono il maschio adulto un bambino dipendente, passivo e bisognoso di attenzioni.

Come può il maschio ritrovare se stesso e agire per ristabilire un sano rapporto con il femminile?

L’Educazione Sentimentale è la via da percorrere.
Su questo tema, lo psicoterapeuta Claudio Risé ha dedicato un capitolo intero nel suo libro Maschio amante felice.

Lo scopo dell’educazione sentimentale è quello di alzare il livello di energia investita nella relazione, senza che questo offenda o nuoccia l’altro. È questa in fondo la regola della riuscita di ogni rapporto d’amore. Ci deve essere abbastanza intensità da scaldare, eccitare (non solo sessualmente) la persona amata, ma anche abbastanza <<ascolto>>, attenzione e sapienza nel comprendere le sue reazione, da non urtarla o spaventarla.

I due pilasti fondamentali per una sana educazione sentimentale sono la passione e la misura.

La passione è un’energia trasformatrice e creativa, da cui l’innamorato viene preso e che porta poi nella relazione, come una dote preziosa.

La passione è un fuoco e come tale scalda e trasforma. Bisogna però fare attenzione perché il fuoco può anche distruggere. Per poter gestire, arginare e controllare la passione è necessaria la misura.

La misura, che è poi l’attenzione all’altro e agli altri, la capacità di ascoltare i sentimenti attorno a noi, è un modo di evitare che la passione diventi distruttiva e di renderla, nel frattempo, più creativa.

Riscoprire la misura anche come distanza e lontananza che fortifica l’amore e permette di non generare relazioni simbiotiche. La costante vicinanza, l’onnipresenza dell’altro, la simbiosi con l’amato rendono l’uomo dipendente e la relazione una galera.

L’eros della lontananza sembra assai stravagante,dobbiamo riconoscerlo, alla nostra sensibilità contemporanea. Il carattere materno della nostra epoca premia piuttosto la vicinanza, la simbiosi. L’altra deve essere come un seno sempre pronto, allunghi la mano ed è lì, pronta a farsi prendere, a sfamarti.

Così non può e non deve essere.

Se l’amore è un arte, bisogna essere artisti.
Divenire dei sapienti maestri che, nella creazione dell’opera d’arte, esternano i propri sentimenti sull’oggetto e si fondono con esso, ma che sanno capire quando è il momento di distanziarsi, di vedere l’opera da lontano, per osservarne i dettagli e poi riprendere il lavoro.

È una questione di equilibrio e di respiro tra il dentro e il fuori, così come in ogni processo educativo.

Solo una giusta e sana educazione sentimentale potrà farci dire con ferma sicurezza…

Maschio è bello se sai vedere l’altro, la donna.

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SUGGERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Risé C., Maschio amante felice, Frassinelli, 1995

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