Dopo una prima ed iniziale esplorazione della Pineta di Castel Fusano, abbiamo proseguito le lezioni di geografia e scienze con delle meravigliose mattinate trascorse al mare, tra natura e poesia.

Con la Venere dei pescatori a vegliare sul nostro fare scuola, abbiamo recitato i lucreziani versi tratti dal De rerum natura:

“Quando tu vieni, fuggono i venti e si dileguano le nuvole;
per te la terra fa fiorire il leggiadro ornamento dei fiori,
per te sorride lo specchio delle acque del mare,
e gli spazi lucenti del cielo splendono in silenzio”

Ci siamo inoltrati nell’approfondire l’orientamento nello spazio e i punti cardinali. Scoperta la Rosa dei Venti, abbiamo cercato di dargli un nome provando a riconoscere la direzione da cui spirano.

Giunto il tempo di affrontare l’argomento “ecosistema marino”, a cullarci sono state le parole di Charles Baudelaire, con la sua poesia “L’uomo e il mare”:

“Uomo libero, sempre amerai il mare!
È il tuo specchio il mare: ti contempli l’anima
nell’ infinito muoversi della sua lama.
E il tuo spirito non è abisso meno amaro.

Divertito ti tuffi in seno alla tua immagine,
l’abbracci con lo sguardo, con le braccia e il cuore
a volte si distrae dal proprio palpitare
al bombo di quel pianto indomabile e selvaggio.

Siete discreti entrambi, entrambi tenebrosi:
inesplorato, uomo, il fondo dei tuoi abissi,
sconosciute, mare, le tue ricchezze intime,
tanto gelosamente custodite i segreti!

Eppure ecco che vi combattete
da infiniti secoli senza pietà né rimorso,
a tal punto amate le stragi e la morte,
o lottatori eterni, o fratelli implacabili!”

Tra natura e poesia, abbiamo esplorato, ascoltato, ci siamo lasciati suggestionare dalle immagini poetiche di chi ha fatto della parola un’arte, per poi tornare in aula e dedicare tempo allo studio.

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